INDICATIVE “III” new album out 12.04.2018

III – AWAKE EXISTENCE DECLINE

Ispirato a un antico poema indù, irrompe dai sotterranei rock di Palermo il ritorno degli Indicative, con un concept album hardcore potente e catartico, carico delle inquietudini esistenziali di oggi

L’azzardo degli Indicative: il nuovo album è un concept hardcore e metafisico

Indicative
9 tracce | 37.56 min.
Pistacho (PCH002) | Qanat Records (QNT024) distr. Goodfellas

 

« L’alba dà luce e forma e la consapevolezza ci conduce / contro la (nostra) natura, a vivere in cattività e decadenza. / Il cielo rosso racconta di un cataclisma imminente, abbiamo ciò che meritiamo, / la natura segue il suo ciclo che porta / alla nostra dissoluzione mentre il sistema collassa » . Così gli Indicative, alfieri dell’underground palermitano e campioni di un rock strumentale abrasivo quanto geometrico, danno avvio al flusso di coscienza in versi (molto!) liberi che ha guidato la composizione di “III – awake existence decline”, il nuovo album in uscita il 12 aprile 2018, un rilancio e uno sviluppo, più che un ritorno, che irrompe a quattro anni di distanza dal precedente “5 shots / Yellow Sky” e a otto dall’eponimo album di debutto.

In “III – awake existence decline”, i quattro rocker palermitani lasciano vibrare tutte le inquietudini esistenziali dell’umanità di oggi, in un potente e catartico concept album narrativo di nove tracce senza soluzione di continuità, arricchite da intermezzi di noise e field recordings inquieti, all’insegna di una serrata e ciclica oscillazione tra dissoluzione e redenzione.
È un album in cui gli Indicative portano a maturazione le premesse che hanno modellato sonorità e storia della quasi decennale esistenza e resistenza della band nella Palermo rock più sotterranea, realizzando un suono in cui convivono gli umori nervosi e in presa diretta dei progenitori Hüsker Dü, il sound abrasivo e saturo di band come Shellac o Big Black, le geometrie incalzanti del progressive à la King Crimson, i concentrati di riff e le drammaturgie grunge dei Tool; il tutto è saldamente condotto a sintesi dall’istinto melodico e dall’attitudine della band a ibridare le forme, caratteristiche proprie delle musiche dell’isola da cui gli Indicative nascono.

Con questi presupposti è inevitabile che affiori la memoria dell’unico organico concept album dell’hardcore punk, quel “Zen Arcade” degli Hüsker Dü che ha cambiato per sempre la storia del rock: come i progenitori di Minneapolis facevano però implodere nella dimensione privata e personale le tensioni sociali e politiche che agitavano il precedente punk rock, i loro quattro pronipoti siciliani, a distanza di 34 anni, ricongiungono i due piani, fondendoli in una granitica meditazione post-rock, satura di distorsioni corporee composte in un geometria formale quasi metafisica, memore del rigore di certo progressive.

Per compiere l’azzardo di “III – awake existence decline” gli Indicative trovano la loro prima ispirazione nella Bhagavadgītā (il “Canto del Divino”), antico poema in sanscrito sacro agli induisti, teso a insegnare il valore e la storicità della condizione umana nell’esistenza del tutto.
Una ispirazione antica e solenne, dunque, che il quartetto palermitano declina però attraverso una rocciosa e attuale sensibilità pop, tra echi psych e meditati richiami industriali, complice la produzione condotta col sound wizard Luca Rinaudo a.k.a. Naiupoche, alle cui cure gli Indicative hanno affidato la postproduzione negli studi palermitani di Almendra Music, la factory e label da cui stanno germogliando, in una sintesi originale di stili e pensiero, alcune delle più vitali e interessanti promesse della nuova musica strumentale nazionale.
Proprio come in un antico poema sacro, le 9 tracce di “III – awake existence decline” si sviluppano seguendo in musica il filo di una storia universale, in cui le attività degli uomini, caratterizzate dalla violenza distruttiva e autodistruttiva contro la natura delle cose e la stessa natura umana, si rivelano poco più che bagliori nel tempo dell’esistenza del tutto, finché si giunge al finale drammaticamente liberatorio, in cui le forme della natura rivelano la propria capacità di rioganizzarsi, tornando alla fluidità del caos originario malgrado l’uomo e le sue attività.

“III – awake existence decline”, distribuito da Good Fellas, esce in formato fisico (CD), in download e in streaming (Bandcamp), pubblicato in co-labeling da Qanat Records, l’etichetta che più di ogni altra ha conservato nel decennio scorso le perle della Palermo più sotterranea, e Pistacho, la nuova side label di Almendra Music dedicata alla coltivazione e fioritura attuale di esperienze dell’undeground palermitano irrompenti in zona rock, indietronica e pop.